Rischio radiologico e nucleare – Piano Nazionale e Piano di emergenza ritrovamento sorgenti orfane della Prefettura di Savona

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Cosa sapere e cosa fare

Il “Piano Nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari” nasce per far fronte a incidenti che possono accadere a impianti nucleari collocati al di fuori dell’Italia.

Altre fonti di rischio radiologico e nucleare presenti sul territorio nazionale vengono gestite localmente e sono legate all’utilizzo, al trasporto e allo smaltimento di materiale radioattivo impiegato principalmente in ambito medico, industriale e di ricerca, alla presenza di impianti di ricerca e alla sosta, in alcuni porti italiani, di navi o sottomarini a propulsione nucleare battenti bandiera straniera.

Se trovi o hai il sospetto di avere a che fare con materiale radioattivo in area pubblica o privata, contatta immediatamente il Numero Unico di Emergenza 112:

Le radiazioni possono provocare danni alla salute

La probabilità che questo accada è proporzionale alla loro dose: maggiore è la dose, maggiore è il numero di danni alle cellule e maggiore la probabilità che qualcuno di questi non venga riparato correttamente attraverso il meccanismo di riparazione cellulare.

In caso di emergenza, è fondamentale seguire le indicazioni delle Autorità per ridurre l’esposizione alle radiazioni e quindi per contenere i rischi per la salute. Si rimanda alla lettura delle norme di comportamento per la popolazione sottostanti.

Norme di comportamento per la popolazione

E’ importante ribadire che, in caso di emergenza, è fondamentale seguire le indicazioni delle Autorità.

Nel caso del rischio radiologico e nucleare questo principio è ancora più necessario, tenendo conto che i nostri sensi non percepiscono le radiazioni, che possono invece essere rilevate e misurate con l’uso di strumenti specifici.
In base alla tipologia di incidente, alle sostanze rilasciate, alla distanza dell’impianto dal confine nazionale e alle condizioni meteoclimatiche, le Autorità possono disporre misure diverse per la tutela della salute e dell’ambiente, che tengono conto anche dei dati rilevati dalle reti di monitoraggio della radioattività e dei possibili effetti sulla popolazione.
In particolare, se l’incidente avviene in un impianto che si trova entro i 200 km dai confini nazionali, le Autorità competenti possono dare indicazioni relativamente alle misure dirette (riparo al chiuso e iodoprofilassi) che la popolazione deve adottare.
In caso di incidente grave in una centrale distante oltre 200 km non sono previste misure protettive dirette ma solo misure indirette, quali restrizioni sulla distribuzione e consumo di alimenti e misure di protezione del patrimonio agricolo e zootecnico.

Per informazioni approfondite è possibile consultare la pagina web ufficiale del Dipartimento di Protezione Civile ed i seguenti documenti:

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